Testo Unico Rinnovabili: via libera alla semplificazione per impianti fotovoltaici e rinnovabili
Le novità principali del Testo Unico Rinnovabili
Il nuovo Testo Unico Rinnovabili è la risposta che il governo italiano ha formulato per dare seguito alle numerose richieste della Commissione Europea e del Consiglio UE di creare maggiore uniformità normativa nell'ambito delle rinnovabili, di ridurre i tempi amministrativi e migliorare l’efficacia delle procedure autorizzative per nuove installazioni.
La nuova normativa entrerà in vigore il 30 dicembre 2024 introducendo tre regimi amministrativi distinti che semplificano le procedure autorizzative e velocizzano i processi di realizzazione di impianti sul territorio nazionale:
- Attività libera: per interventi semplici che non interferiscono con opere pubbliche né con beni tutelati e non necessitano di permessi o comunicazioni preventive, ad esempio:
- impianti fotovoltaici su coperture esistenti fino a 12 MW a condizione che non interessino aree protette o vincolate;
- impianti a terra fino a 1 MW;
- sistemi agrivoltaici fino a 5 MW a condizione che non interessino aree protette o vincolate;
- sistemi di accumulo fino a 10 MW.
Se il suolo dov'è prevista l'installazione non è ancora antropizzato, il proponente dovrà corrispondere al Comune una cauzione a garanzia di eventuali interventi di dismissione e di ripristino del sito.
- Procedura Abilitativa Semplificata (PAS): per impianti a terra superiori a 1 MW non soggetti a valutazioni ambientali. Rispetto alla normativa vigente, il proponente dovrà dimostrare di avere la disponibilità del terreno per tutta la durata dell'intervento.
- Autorizzazione Unica (AU): obbligatoria per progetti più complessi con rilevante impatto ambientale. Sarà rilasciata dalla Regione o dal Ministero dell'Ambiente e avrà validità di 4 anni invece dei 5 previsti dalla normativa vigente.
A partire dall'entrata in vigore della normativa, Regioni ed enti locali avranno 180 giorni per adeguare le procedure amministrative alle disposizioni.
Il Testo stabilisce inoltre la possibilità di installare impianti ad energia rinnovabile anche in zone classificate come agricole a patto che si tenga conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo e in particolare la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e la tutela della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.
Le nuove Zone di Accelerazione previste dal Testo Unico Rinnovabili
Un'ulteriore innovazione è rappresentata dall'introduzione delle "zone di accelerazione", ovverosia aree idonee per lo sviluppo di impianti rinnovabili che saranno individuate dal GSE entro maggio 2025. Entro febbraio 2026 le Regioni dovranno poi adottare piani specifici per semplificare ulteriormente le procedure autorizzative per la realizzazione di impianti a energie rinnovabili in tali aree idonee.
Le zone di accelerazione includeranno superfici artificiali ed edificate, infrastrutture di trasporto e zone immediatamente circostanti, parcheggi, aziende agricole, siti di smaltimento dei rifiuti, siti industriali e miniere, laghi o bacini artificiali e terreni degradati non utilizzabili per attività agricole.
"Accogliamo con entusiasmo questa novità normativa, che rappresenta un passo concreto per facilitare l'adozione delle energie rinnovabili in Italia. Questa semplificazione è un'opportunità straordinaria per accelerare l'affermazione del fotovoltaico e sostenere la transizione energetica nel nostro Paese. Il via libera al Testo Unico Rinnovabili può rappresentare una svolta fondamentale per l'intero settore energetico italiano: procedure più snelle e zone dedicate daranno un impulso significativo al settore, creando i presupposti per un'espansione accelerata delle energie rinnovabili e per futuro energetico più sostenibile e accessibile".
Cosa cambia concretamente per installatori e aziende
- Iter più rapido per impianti di piccole e medie dimensioni.
- Eliminazione di ostacoli burocratici per interventi considerati di attività libera.
- Maggiore chiarezza per le autorizzazioni in aree agricole o industriali.
La previsione delle zone di accelerazione rappresenta un ulteriore incentivo per i progetti di scala industriale, promuovendo lo sviluppo di impianti in aree dedicate con processi semplificati.