Scambio sul posto: cos'è e come funziona
Ad oggi, a causa del cambiamento climatico, molte persone cercano soluzioni per ridurre il proprio impatto ambientale, ma anche per trarre qualche vantaggio economico risparmiando sulla bolletta elettrica. Tra le opzioni più interessanti rientra il cosiddetto scambio sul posto, un sistema che consente di immettere in rete l'energia prodotta in eccesso da un impianto fotovoltaico e di ricevere un beneficio economico.
In questo modo, si promuove l'uso delle energie rinnovabili e, al contempo, si ottiene un notevole risparmio sulle spese energetiche. In seguito, scoprirai più dettagli su come funziona lo scambio sul posto nel 2024.
Scambio sul posto: cos'è
Come anticipato, lo scambio sul posto è in poche parole un meccanismo di compensazione energetica. In pratica, l'energia rinnovabile generata da un impianto (come quello fotovoltaico) ma non immediatamente consumata viene immessa nella rete elettrica nazionale. Di conseguenza, il “produttore”, ovvero il proprietario dell’impianto stesso, riceve un credito energetico che può utilizzare in caso di necessità.
Questo sistema è regolato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e ha l'obiettivo di incentivare la produzione di energia pulita, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili e promuovendo un uso più sostenibile delle risorse.
Chi ha investito nel fotovoltaico o in altre tecnologie di produzione di energia rinnovabile può trarre vantaggi significativi dallo scambio sul posto. Esso, infatti, consente di massimizzare il ritorno economico dell’investimento, diminuendo i costi della bolletta elettrica, oltre alle emissioni di CO2.
Scambio sul posto 2024: come funziona
Entro la fine dell’anno è previsto che non sarà più possibile accedere allo scambio sul posto 2024 per quanto riguarda i proprietari dei nuovi impianti fotovoltaici. Ciò accadrà precisamente a partire dal 90° giorno che segue l'entrata in vigore del decreto attuativo.
Ma non c’è da preoccuparsi, poiché gli impianti preesistenti passeranno in automatico alla modalità di ritiro dedicato. Il processo sarà graduale, con priorità per gli impianti più potenti e tenendo conto della data di entrata in esercizio.
Questo passaggio potrebbe comportare variazioni di guadagno, a causa delle differenze nelle modalità di incentivazione tra il ritiro dedicato e lo scambio sul posto. Infatti, non si effettuerà più il cashback, ma il pagamento per l'energia immessa nella rete elettrica nazionale con il ritiro dedicato verrà effettuato basandosi sul prezzo di mercato.
In ogni caso, per accedere ai vari benefici, è essenziale che gli impianti siano dotati di sistemi di misurazione conformi alle normative vigenti e che i produttori registrino correttamente i propri dati presso il GSE.
GSE e scambio sul posto: come calcolarlo
Il GSE è responsabile del calcolo dei crediti energetici derivanti dall'immissione di energia in rete. Ma come avviene esattamente?
Il processo inizia con il calcolo della rata di acconto degli impianti, in base alle informazioni e alle misure ricevute dal gestore di rete. In poche parole, si deve analizzare accuratamente la produzione storica dell’impianto, ovvero quantificare l'energia prodotta.
Ciò avviene in mesi specifici dell’anno, durante i quali il GSE avvia delle procedure di monitoraggio. I dati vengono raccolti dai contatori bidirezionali installati presso l'impianto.
È doveroso evidenziare che il GSE non calcola in modo diretto il consumo dell’utente. L’energia immessa in rete rappresenta la differenza tra la quantità prodotta e quella consumata. Se l'energia immessa è superiore a quella prelevata, il produttore accumula un credito che può essere utilizzato per ridurre i costi delle future bollette elettriche.
Il calcolo del beneficio economico dato dallo scambio sul posto, quindi, avviene sulla base di due componenti principali: l’energia immessa in rete e la componente tariffaria, che considera le tariffe di distribuzione e gli oneri di sistema risparmiati grazie all'energia autoprodotta. Il GSE emette periodicamente un resoconto dettagliato riguardante questi calcoli, così da consentire agli utenti di monitorare i propri crediti energetici.
Scambio sul posto: conguaglio
A fine anno, il GSE effettua un conguaglio, ovvero un riepilogo finale dell'energia immessa e prelevata dalla rete. Durante l'anno, il proprietario dell’impianto riceve degli acconti basati su stime di produzione e consumo.
Il conguaglio, invece, si basa sui dati effettivi e serve a correggere eventuali incongruenze tra quanto stimato e quanto realmente prodotto e consumato. Eventuali crediti energetici si ottengono se l’energia immessa in rete supera effettivamente quella prelevata. Se avviene il contrario, si deve pagare la differenza.
Scambio sul posto: chi può accedere
Per accedere al sistema dello scambio sul posto fotovoltaico è necessario soddisfare specifici requisiti. Hanno la possibilità di usufruire dei suoi vantaggi tutti i produttori di energia elettrica dagli impianti fotovoltaici, con una potenza non superiore a 200 kW.
Ciò si estende sia a utenti domestici sia ad aziende, purché il loro impianto sia collegato alla rete di distribuzione in bassa o media tensione e dotato di un sistema di misurazione bidirezionale. Inoltre, è essenziale registrarsi presso il GSE e stipulare un contratto di scambio sul posto.
Durante la registrazione sul portale online del GSE, l’utente deve fornire informazioni dettagliate sull'impianto, tra cui i dati tecnici. Una volta terminata la procedura, si può iniziare a immettere energia in rete e a beneficiare del meccanismo di compensazione.
Scambio sul posto o ritiro dedicato?
Coloro che hanno investito in un impianto che produce energia rinnovabile, spesso si trovano di fronte a una scelta: scambio sul posto o ritiro dedicato? Entrambi i meccanismi offrono vantaggi, ma tra i due ci sono alcune differenze.
Rispetto allo scambio sul posto, il quale permette di usufruire di crediti accumulati nel tempo grazie all’energia prodotta in eccesso, così da compensare i consumi futuri, il ritiro dedicato prevede che l'energia prodotta e non autoconsumata venga venduta direttamente al GSE, che la paga a un prezzo stabilito.
Si tratta di un sistema che risulta più adatto per coloro che producono grandi quantità di energia, ma ne consumano poca. Infatti, con il ritiro dedicato si può avere un ritorno economico immediato per tutta l'energia immessa in rete, senza necessità di bilanciare produzione e consumo. La scelta tra lo scambio sul posto o il ritiro dedicato dipende quindi dalle specifiche esigenze dell’utente e dalle caratteristiche dell'impianto.
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