Im Vordergrund ist eine Solaranlage und im Hintergrund ist ein öffentlicher Hochspannungsmast und am Horizont ist der Sonnenaufgang zu sehen.

Energie rinnovabili, una definizione

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Cosa si intende per energie rinnovabili

Energie rinnovabili

Per energie rinnovabili si intendono quelle fonti di energia che, a differenza di quelle più tradizionali come il gas o il carbone, sono inesauribili. Il termine “rinnovabili” si riferisce appunto alla loro capacità di rigenerarsi costantemente. L’inesauribilità è un fattore essenziale per garantire la continuità di approvvigionamento energetico ad una società come la nostra le cui attività, personali, aziendali e pubbliche, si basano su forti consumi di energia.

Sonne mit blauem Himmel

I vantaggi

Il vantaggio di queste fonti di energia rispetto a quelle non rinnovabili non risiede soltanto in questa caratteristica, ma anche nel fatto che il loro utilizzo non comporta l’emissione in atmosfera di anidride carbonica e di altri gas dannosi per la salute del pianeta e delle persone. Ecco perché esse vengono definite anche come energie “pulite” o “green”.

Energie alternative

Un’altra denominazione data a queste energie è “alternative”, perché rappresentano un’alternativa a quelle più classiche che ancora oggi sono usate in modo preponderante. Secondo il GSE, ad esempio, nel 2021 il mix elettrico italiano, vale a dire la combinazione di fonti energetiche utilizzate per produrre energia elettrica, è stato il seguente:

  • Fonti rinnovabili: 42,32%
  • Carbone: 5,07%
  • Gas naturale: 48,13%
  • Prodotti petroliferi: 0,88%
  • Nucleare: 0%
  • Altre fonti: 3,60%

Le fonti di energia non rinnovabili

Le energie non rinnovabili sono dette anche “fossili” perché utilizzano combustibili di origine fossile, ovverosia conservati negli strati della crosta terrestre. Tra questi si annoverano:

Petrolio
Il petrolio è una risorsa ancora fortemente impiegata in tutto il mondo: nel 2021, se ne sono prodotti circa 32 milioni di barili al giorno. Gli Stati Uniti, la Russia e l’Arabia Saudita sono i primi tre produttori al mondo di petrolio. I prodotti derivati dal petrolio sono ricavati dalla lavorazione del greggio e includono non solo i carburanti come la benzina e il gasolio, ma anche altre sostanze come i lubrificanti, le paraffine o le materie plastiche. Come fonte energetica, i derivati dal petrolio sono utilizzati soprattutto per il riscaldamento e per i mezzi di trasporto e coprono ben il 40% del fabbisogno mondiale di energia. Per questo impiego, essi vengono bruciati producendo emissioni dannose per l’atmosfera.

Carbone
Il carbone è il combustibile fossile più ampiamente e uniformemente diffuso sulla terra e per questo, oltre che per il suo basso costo, il più sfruttato. Viene estratto da miniere sotterranee o a cielo aperto e può essere impiegato nella produzione sia di energia termica che elettrica. Il suo utilizzo è una delle cause principali dell’emissione di anidride carbonica nell’aria e quindi dell’effetto serra e del surriscaldamento globale.

Gas naturale
Il gas naturale è rappresentato principalmente dal metano che si trova in ampi “giacimenti” nelle profondità del sottosuolo terrestre. Una volta estratto, può essere trasportato in forma gassosa tramite apposite condutture (i gasdotti) o in forma liquida in cisterne. Può essere utilizzato sia per produrre energia elettrica sia per alimentare i sistemi di riscaldamento domestico e i fornelli della cucina. Tra i combustibili fossili è quello considerato meno dannoso per l’ambiente perché produce meno emissioni dannose rispetto agli altri.

Tutte le fonti di energia fossili presentano lo svantaggio di avere un impatto negativo sull’ecosistema, di essere in via di esaurimento e di essere distribuite in modo non omogeneo e quindi di causare squilibri geopolitici. Ecco perché è forte la spinta verso l’utilizzo di fonti energetiche alternative, più sostenibili, pulite e accessibili a tutti.

Le fonti di energia rinnovabile

Tra le fonti di energia rinnovabile sono inclusi:

Energia solare
Come dice il nome, è l’energia che si ricava dal sole. La luce solare è composta dai fotoni, particelle che emettono energia elettromagnetica che può essere catturata e convertita in calore oppure in energia elettrica. È questa la funzione, rispettivamente, dei pannelli (o collettori) solari e dei pannelli (o moduli) fotovoltaici. Questa produzione energetica è totalmente esente da emissioni inquinanti e sfrutta una sorgente di energia, il sole, potenzialmente inesauribile. Risente, naturalmente, di un certo livello di imprevedibilità e discontinuità (di notte e in giornate piovose/nuvolose), ma questi svantaggi possono essere superati tramite i sistemi di accumulo che permettono di immagazzinare l’energia prodotta per utilizzarla anche quando il sole non splende.

Energia eolica
È l’energia del vento, che da meccanica viene convertita in elettrica tramite le pale eoliche. Anche questo è un metodo di produzione energetica che non comporta emissioni di anidride carbonica nell’aria, anche se può causare un certo impatto visivo e acustico, nonché effetti elettromagnetici, ed è soggetto a imprevedibilità e discontinuità.

Energia idroelettrica
È l’energia elettrica ricavata dai movimenti dell’acqua, molto sfruttata nel nostro Paese (rappresenta circa il 15% del nostro mix energetico). Gli impianti idroelettrici convogliano in lunghi condotti l’acqua dalle alture alle pianure, trasformando l’energia cinetica che acquista nelle cascate in energia elettrica tramite apposite turbine. Essendo dipendente dagli agenti atmosferici, anche questa fonte di energia non è programmabile.

Energia geotermica
È l’energia che utilizza la differenza di temperatura presente nei diversi strati della crosta terrestre per produrre energia elettrica o termica. È una fonte energetica sempre disponibile, indipendentemente dalle condizioni meteo e dalla ciclicità giornaliera o stagionale. Il suo sfruttamento tuttavia è piuttosto complesso e costoso e per questo non è molto diffuso.

Energia da biomasse
Le biomasse sono sostanze organiche, come gli scarti di attività agricole, forestali o industriali (legnami, alimentari, ecc.) o i rifiuti organici, che vengono appositamente trattate per produrre energia. Tali sostanze vengono infatti bruciate per produrre, senza emissione di gas serra, vapore, che, convogliato in apposite tubature, mette in funzione turbine che producono energia elettrica.

Energia marina
È l’energia che sfrutta il moto ondoso e delle maree e consiste nella trasformazione dell’energia cinetica delle onde in energia elettrica. Si tratta di una riserva energetica inesauribile con un potenziale enorme, capace, secondo l’IEA (International Energy Agency), di soddisfare l’intero fabbisogno energetico globale e tuttavia poco utilizzata per i costi elevati e la complessità tecnologica degli impianti di produzione. 

Idrogeno
L’idrogeno non è una fonte di energia rinnovabile vera e propria, perché in natura non si trova da solo, ma sempre combinato ad altre molecole. La sua produzione deve quindi avvenire tramite elettrolizzatori, macchinari che scompongono le molecole d’acqua in ossigeno e idrogeno. Una volta ottenuto, l’idrogeno può essere “bruciato” senza emissioni nocive per produrre calore oppure impiegato in dispositivi chiamati fuel cell (celle a combustibile), per generare energia elettrica in modo pulito ed efficiente.

Come è chiaro, il principale svantaggio collegato alle energie rinnovabili è dato dalla loro imprevedibilità e discontinuità, nonché, in alcuni casi, dai costi elevati e dalla complessità di sfruttamento. La soluzione al primo problema è fornita da quei sistemi capaci di accumulare l’energia prodotta per utilizzarla anche quando la fonte non è disponibile. I maggiori vantaggi sono invece dati dall’inesauribilità della fonte, dalla possibilità di produrre energia senza effetti dannosi per l’ambiente e per i suoi abitanti e da una più diffusa accessibilità.