Industria 5.0: cos’è e come impatta sulle aziende
L‘industria 5.0, da molti considerata come la quinta rivoluzione industriale, è un nuovo paradigma caratterizzato dalla cooperazione tra uomo e macchina, destinato a integrare la creatività umana e le competenze artigianali con le impareggiabili capacità fornite dalla tecnologia e dall’automazione.
Con l’obiettivo di rispondere alle mutevoli esigenze sociali e ambientali che caratterizzano il mondo moderno, l’industria 5.0 punta a dare forma ad un ecosistema lavorativo più incentrato sugli individui. Allo stesso tempo, mira a promuovere la responsabilità sociale, l’economia circolare e la produzione green per un futuro più resiliente, in cui vi siano al centro le esigenze dell’uomo e del pianeta.
Come funziona l’industria 5.0
Iniziamo con una questione fondamentale: l’industria 5.0 cos’è, effettivamente? Si fonda su un modello altamente collaborativo, resiliente e sostenibile, dove il binomio uomo-macchina si evolve verso un rapporto integrato e reciprocamente vantaggioso.
Tale modello, detto "Collaborative Industry", è guidato da un approccio human centric, che vede la tecnologia come strumento per arricchire e non sostituire il lavoro umano. L'obiettivo è quello di creare prodotti che non solo soddisfino le esigenze dei consumatori in maniera personalizzata, ma che rispettino anche rigorosi standard di sostenibilità ambientale.
Per ciò che riguarda la questione industria 5.0 come funziona, si fonda sull’utilizzointensivo di tecnologie all'avanguardia come l'Intelligenza Artificiale (AI), la robotica avanzata, i sistemi Cyber-Physical (CPS), e l'Internet of Things (IoT). Si tratta di strumenti che consentono alle aziende di ottimizzare i processi produttivi in tempo reale, migliorando l'efficienza e riducendo gli sprechi.
Allo stesso tempo, l'accento sulla personalizzazione implica un cambiamento radicale nel modo in cui le imprese rispondono alle richieste del mercato, facilitando un maggiore coinvolgimento dei consumatori nel processo di sviluppo del prodotto finale.
Coniugando tecnologia, sostenibilità e resilienza, l'industria 5.0 supera i limiti dell'automazione classica promuovendo un ambiente di lavoro più ergonomico e sicuro.
Cosa prevede: l’approccio human centric e le tecnologie chiave
Fra le più grandi paure che caratterizzano le transizioni tecnologiche vi è senza dubbio quella della perdita dei posti di lavoro. L’industria 5.0 si distacca da questa visione, adottando un approccio human centric che mette l'essere umano al centro del progresso tecnologico.
Questo modello non solo riconosce ma valorizza il ruolo dell'uomo nel processo produttivo, utilizzando le tecnologie per migliorare la qualità della vita e non soltanto per incrementare la produttività. L'obiettivo è trasformare il posto di lavoro in un ambiente dove la tecnologia assiste l'operatore, alleggerendo il carico di mansioni ripetitive e pericolose e permettendo agli individui di impegnarsi in compiti più significativi e creativi.
L'industria 5.0 si avvale di avanzamenti tecnologici cruciali come l'intelligenza artificiale (AI), la robotica avanzata, i sistemi Cyber-Physical (CPS) e l'Internet of Things (IoT). L'intelligenza artificiale è impiegata per affinare l'efficienza dei processi, dalla supply chain alla manutenzione predittiva, permettendo alle macchine di apprendere autonomamente dai dati per ottimizzare le operazioni. I robot collaborativi, o cobot, sono progettati per operare al fianco degli esseri umani, adattandosi alle loro esigenze e movimenti, migliorando così non solo l'ergonomia ma anche la sicurezza sul luogo di lavoro.
I sistemi Cyber-Physical rappresentano un'integrazione di capacità computazionali e fisiche, essenziali per l'automazione intelligente che caratterizza l'industria 5.0. Connessi attraverso reti intelligenti, facilitano una sinergia senza precedenti tra i componenti fisici e digitali, permettendo un dialogo costante e in tempo reale che aumenta l'efficacia e l'efficienza produttiva.
Allo stesso modo, l'Internet of Things connette tra loro macchine, dispositivi e sensori, generando un flusso continuo di dati che supporta decisioni informate e tempestive, cruciali per una produzione adattiva e reattiva alle dinamiche di mercato.
Quando parte l'industria 5.0
L'avvento dell'industria 5.0 è già iniziato con l'adozione progressiva di tecnologie avanzate e pratiche sostenibili. Lo stesso rapporto “Industria 5.0” pubblicato a gennaio 2021 dalla Commissione Europea sottolinea l’esigenza di velocizzare questa trasformazione già in corso, che coniuga il digitale e il green per risollevare l’economia.
Questa transizione, seppur graduale, segna una nuova era per l'industria, con l’obiettivo di renderla ancora più resiliente e sostenibile. Il desiderio, infatti, è quello di costruire un futuro dove tecnologia e sostenibilità si fondono per creare un impatto positivo globale.
Industria 5.0: quali sono i requisiti chiave
Per integrare efficacemente l'industria 5.0, le aziende devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali. In primo luogo, è essenziale una solida infrastruttura tecnologica che includa sistemi avanzati di AI, IoT e robotica collaborativa. In questo senso, il ruolo della Cyber Security è fondamentale.
Chiaramente, è necessario un impegno verso la sostenibilità, adottando pratiche di economia circolare, impiegando fonti energetiche rinnovabili e minimizzando l'impatto ambientale.
In aggiunta, la formazione e l'aggiornamento continuo del personale sono cruciali per garantire che i lavoratori possano navigare con competenza in un ambiente sempre più tecnologico e collaborativo.
Quali sono gli incentivi previsti per l'industria 5.0
Nel biennio 2024-2025 le aziende potranno usufruire degli incentivi approvati nel Piano Transizione 5.0, che punta a promuovere la digitalizzazione e la sostenibilità per la nuova industria 5.0. Nei dettagli, possono beneficiare della misura le imprese di qualsiasi dimensione: micro, piccole e PMI.
Una delle prerogative chiave del piano è la stretta connessione con la revisione del PNRR italiano, in cui si trova una nuova misura intitolata “Repower UE”, dedicata agli investimenti nell’ambito della sostenibilità. Potrebbe condurre ad una svolta importante nel settore dell’industria italiana, dando il via ad una transizione ecologica e digitale.
Nel nostro Paese, il Piano Transizione offre varie possibilità di investimento agevolato, che includono:
- Miglioramento dell’efficienza energetica. Riguarda l’acquisto di beni strumentali essenziali per ottimizzare i processi produttivi, riducendo i consumi energetici.
- Adozione di tecnologie innovative. Il piano incoraggia ad investire in tecnologie all'avanguardia, come l’AI, il cloud computing, la robotica avanzata e la stampa 3D. Permettono di migliorare la produttività e ottimizzare i processi, così da restare competitivi sul mercato mondiale.
- Promozione della sostenibilità. Attraverso l'utilizzo di pratiche eco-friendly ed energie rinnovabili le aziende possono usufruire di incentivi necessari ad implementare soluzioni innovative capaci di ridurre l'impatto ambientale.
Tali investimenti garantiranno ai beneficiari un credito d’imposta incrementato rispetto a quanto previsto dalla precedente Transizione 4.0. La percentuale di credito d’imposta riconosciuto varierà in base ai miglioramenti ottenuti in termini di efficienza energetica a livello aziendale (almeno del 3%) o a livello di processo produttivo interessato (almeno del 5%).
Il Piano Transizione 5.0 prevede inoltre il rinnovo del credito d’imposta, che può essere utilizzato per compensare le imposte a debito o come sconto sul pagamento al fornitore dei beni strumentali. Un’ultima importante novità riguarda la maggiorazione del credito d’imposta (fino al 63%) per l’acquisto di moduli fotovoltaici finalizzati all’autoconsumo e all’autoproduzione di energia rinnovabile.
L’industria 5.0, in ogni caso, segna un'epoca di profonda trasformazione, promuovendo un'integrazione armoniosa tra tecnologia avanzata e valori umani. Questo paradigma non solo eleva la produttività, ma orienta le imprese verso la sostenibilità e l'innovazione responsabile.
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