
Incentivi CER: la suddivisione degli incentivi
Qualsiasi sarà l’entità degli incentivi spettanti alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che la nuova normativa è in procinto di stabilire, la loro suddivisione tra i membri è una questione che richiede molta attenzione e suscita ancora molte domande.
Incentivi CER: la suddivisione degli incentivi in arrivo
Tale suddivisione, stabilita dal regolamento della CER, deve tenere in considerazione le diverse tipologie di membri della Comunità (produttore, prosumer o consumatore), il loro profilo di consumo e lo schema di proprietà degli impianti di produzione della CER, Gli impianti possono infatti essere di proprietà della Comunità e finanziati in quote uguali o diverse dai membri, oppure essere in co-proprietà tra i membri, oppure essere di proprietà dei singoli membri, oppure essere messi a disposizione della Comunità da soggetti terzi (p.e. affitto, leasing, PPA).
Un buon meccanismo di ripartizione degli incentivi deve prevedere un’equa distribuzione in base ai servizi che i membri forniscono alla Comunità, che possono essere di due tipi:
- servizi “finanziari”, forniti da quei membri che hanno partecipato alle spese per la realizzazione e/o il finanziamento degli impianti;
- servizi di autoconsumo, forniti da quei membri che contribuiscono a massimizzare l’energia condivisa e quindi gli incentivi spettanti alla CER.
Gli incentivi possono dunque essere suddivisi tenendo conto solo delle quote di proprietà degli impianti dei membri e non del contributo all’autoconsumo (meccanismo 1) oppure in modo proporzionale alla quota di energia autoconsumata (meccanismo 2) oppure considerando entrambi i servizi, finanziamento e autoconsumo, che un membro fornisce (meccanismo 3).
Quale di questi meccanismi di ripartizione è il migliore?
Uno studio del Dipartimento di Energia e dell’Energy Center del Politecnico di Torino, dal titolo “Energy-sharing mechanisms for energy community members under different asset ownership schemes and user demand profiles”, ha rivelato che i vantaggi di ciascun meccanismo variano a seconda del profilo del membro della CER (consumi energetici, sincronizzazione tra consumi e produzione e proprietà degli impianti). In particolare, qualora la proprietà degli impianti sia equamente divisa tra i membri, quelli con basso consumo traggono maggiori vantaggi dal meccanismo 1, indipendentemente dalla sincronizzazione tra i loro consumi e la produzione, mentre quelli ad alto consumo sono più avvantaggiati dal meccanismo 2. Il meccanismo 3 apporta maggiori benefici ai gruppi ad alto consumo, in particolare se sono i proprietari degli impianti. Tuttavia, se si rapporta la quota di incentivi assegnati ai proprietari degli impianti al valore dell’investimento fatto, il meccanismo 3 non garantisce loro una compensazione equa e per questo la CER dovrebbe assegnare un peso maggiore ai servizi di finanziamento rispetto a quelli di autoconsumo.
In conclusione, la scelta del giusto meccanismo di distribuzione degli incentivi dipende dalla composizione e e dagli obiettivi della CER. Data l’elevata quantità di variabili in gioco, e la loro variazione nel tempo a seconda dell’ingresso e dell’uscita dei membri, nonché le diverse finalità di ogni singola CER, per garantire la più equa ripartizione degli incentivi è importante affidare la gestione della Comunità a società in grado di elaborare algoritmi complessi ed impiegarli in specifici software gestionali che velocizzano i calcoli e la rendicontazione.

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