Comunità Energetiche: i 4 vantaggi del farne parte
Comunità Energetiche: i 4 vantaggi del farne parte
Questo vale in modo particolare per le forme di autoconsumo diffuso e di energy sharing per le quali L’Agenzia di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) proprio recentemente hanno iniziato a finalizzare gli ultimi passaggi normativi necessari a semplificarne le regole e le procedure di attuazione. Tra le varie forme di autoconsumo diffuso, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono quelle che hanno ricevuto più attenzioni da parte di decisori pubblici e cittadini ed il motivo risiede principalmente nei numerosi vantaggi derivanti dal farne parte. Vediamo quindi nel dettaglio le motivazioni principali che spingono privati, enti pubblici e imprese ad approcciarsi a questo nuovo modo di produrre e consumare energia.
Comunità energetiche: Vantaggi economici
Visti i recenti rincari dei prezzi dell’energia e le conseguenti preoccupazioni dei cittadini circa il loro impatto sul proprio tenore di vita, il vantaggio economico collegato alle CER è quello che attualmente desta il maggiore interesse. Questo vantaggio consiste essenzialmente nella possibilità di accedere agli incentivi definiti dal Decreto CER: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per impianti realizzati nei comuni con meno di cinquemila abitanti e una tariffa incentivante per l'energia rinnovabile prodotta e condivisa dai membri delle Comunità. Queste misure mirano allo sviluppo di cinque gigawatt di capacità produttiva da fonti rinnovabili.
Contributo a fondo perduto e tariffa incentivante:
Il contributo a fondo perduto è riservato esclusivamente agli investitori in impianti di energia rinnovabile con una potenza massima di 1 MW, che fanno parte di Comunità Energetiche e situati in Comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 residenti. Questo contributo copre il 40% dei costi di installazione di tali impianti, ma entro determinati limiti:
- 1.500 euro/kW per impianti con potenza fino a 20 kW;
- 1.200 euro/kW per impianti con potenza tra i 20 kW e i 200 kW;
- 1.100 euro/kW per impianti con potenza tra i 200 kW e i 600 kW;
- 1.050 euro/kW per impianti con potenza tra i 600 kW e i 1.000 kW.
La tariffa incentivante varia in funzione della capacità dell'impianto, che può essere minore di 200 kWp, tra 200 e 600 kWp, o maggiore di 600 kWp, ed è costituita da una parte fissa, che dipende dalla potenza dell'impianto (vedi tabella sotto) e da un importo variabile che cambia in base al prezzo zonale.
Potenza impianto |
Tariffa incentivante |
potenza < 200 kW | 80€/MWh + (0:40 €/MWh) |
200 kW < potenza < 600 kW | 70€/MWh + (0:40 €/MWh) |
potenza > 600 kW | 60€/MWh + (0:40 €/MWh) |
Per richiedere gli incentivi, a partire da lunedì 8 aprile 2024, è possibile procedere attraverso i portali del GSE. Basta accedere all’area clienti del GSE utilizzando l’applicazione “SPC – Sistemi di Produzione e Consumo”.
Comunità energetiche: Vantaggi ambientali
Comunità energetiche: vantaggi anche a livello di tutela ambientali. Le varie forme di autoconsumo diffuso hanno come obiettivo primario quello di promuovere e aumentare l’impiego di fonti di energia rinnovabile e pulita in sostituzione di quelle fossili e quindi di ridurre notevolmente l’impatto ambientale che la produzione ed il consumo di energia comportano. È noto come un impianto fotovoltaico, rispetto ad un sistema di produzione a combustibili fossili, possa tagliare in modo considerevole le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti dannosi per la salute del pianeta e dei suoi abitanti. Questa riduzione è tradizionalmente quantificata in 0,531 kg di CO2 per chilowattora di energia prodotta all’anno: ad esempio, un impianto fotovoltaico residenziale medio che produce 4.500 kWh di energia all’anno equivale al risparmio di circa 2.390 kg di CO2/anno.
Comunità energetiche: Vantaggi di sistema
La generazione distribuita di energia e l’autoconsumo locale, favoriti da modalità di autoconsumo diffuso, comportano anche benefici per il sistema energetico nazionale e la rete di distribuzione, riducendo gli oneri di trasporto e le problematiche tecniche di sbilanciamento della rete e di costanza di approvvigionamento. Tutto ciò si traduce in un sistema più flessibile e gestibile in modo più semplice e meno dispendioso, a tutto vantaggio dei consumatori.
Comunità energetiche: Vantaggi sociali
Ultima, ma non per importanza, c’è la questione dei vantaggi sociali. La diffusione delle Comunità Energetiche e di altre forme di autoconsumo collettivo promuove un consumo energetico più sostenibile, consapevole e attento, uno stile di vita orientato alla condivisione e al risparmio energetico ed una generazione elettrica più distribuita ed equa. Tutto questo non può che avere ricadute positive sui membri della Comunità e sulla società in generale. Le Comunità Energetiche Rinnovabili inoltre devono prevedere, da statuto, anche delle finalità di tipo culturale e/o sociale, e quindi rappresenteranno esse stesse il motore di un cambiamento orientato ad una maggiore sostenibilità a tutto tondo.
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