installatore posa pannelli fotovoltaici sul tetto di un edificio

Autoconsumo Diffuso: di cosa si tratta?

Le Comunità Energetiche Rinnovabili, tematica di grande attualità negli ultimi tempi, sono una delle forme di autoconsumo diffuso previste dalla normativa. In parole semplici, per “autoconsumo diffuso” si intende il consumo di energia prodotta con un impianto che non avviene nel luogo di produzione, ma nelle sue vicinanze. In particolare, il TIAD (Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso), delibera di ARERA emessa a gennaio 2023, ha definito sette forme di autoconsumo diffuso:

  1. gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente
  2. gruppo di clienti attivi che agiscono collettivamente
  3. comunità energetica rinnovabile
  4. comunità energetica dei cittadini
  5. autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta
  6. autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
  7. cliente attivo “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione

Le forme ai punti 2, 4 e 7 differiscono da quelle al rispettivo punto precedente principalmente per la modalità di produzione dell’energia (tramite impianto a energia rinnovabile o meno). Nel presente articolo prenderemo in esame solo le configurazioni che utilizzano energie rinnovabili.

Per tutte queste forme, la normativa prevede degli incentivi per l’energia autoconsumata dai membri ed è quindi importante capire come viene calcolata tale energia. Per “energia elettrica autoconsumata” si intende, per ogni ora, l’energia elettrica condivisa, vale a dire il minimo tra l’energia elettrica immessa e l’energia elettrica prelevata ai fini della condivisione, dai punti di connessione ubicati nell’area sottesa alla stessa cabina di trasformazione primaria.

Gruppo di autoconsumatori che agiscono collettivamente

In questo gruppo rientrano titolari di punti di connessione ubicati nel medesimo edificio o condominio che consumano energia elettrica prodotta da impianti di produzione situati nell’area afferente all’edificio/condominio stesso ovvero in altre aree, facenti parte della stessa zona di mercato, che siano nella piena disponibilità di uno o più soggetti facenti parte della configurazione e che hanno dato mandato al medesimo referente per la costituzione e gestione della configurazione. Gli impianti di produzione possono essere gestiti da produttori facenti parte del gruppo oppure da un produttore terzo, eventualmente coincidente con il referente della configurazione, purché soggetto alle istruzioni di uno o più membri della configurazione. L’energia elettrica prelevata ai fini della condivisione può includere i prelievi di clienti finali non facenti parte della configurazione, purché titolari di punti di connessione ubicati nel medesimo edificio/condominio.

Comunità energetica rinnovabile

In questa configurazione rientrano persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali (inclusi amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale) che sono consumatori e/o produttori con punti di connessione ubicati nella stessa zona di mercato e che hanno dato mandato al medesimo referente per la costituzione e gestione della configurazione. L’energia elettrica immessa ai fini della condivisione deve provenire da impianti di produzione che sono entrati in esercizio successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 199/21 (15/12/21) o, se entrati in esercizio prima di tale data, con potenza nominale non superiore al 30% della potenza complessiva degli impianti della Comunità. Tali impianti possono anche essere gestiti da produttori terzi, purché risultino nella disponibilità della Comunità.

Autoconsumatore individuale a distanza con linea diretta

In questo caso i soggetti facenti parte della configurazione sono un consumatore ed un produttore, che coincide con il consumatore o è un terzo soggetto alle istruzioni del consumatore stesso, le cui rispettive unità di consumo e di produzione sono collegate con una linea elettrica diretta di lunghezza non superiore a 10 km ed ubicate in aree nella piena disponibilità del consumatore e che hanno dato mandato al medesimo referente per la costituzione e gestione della configurazione.

Autoconsumatore individuale a distanza che utilizza la rete di distribuzione

L’unica differenza con la configurazione precedente è gli impianti di produzione e le unità di consumo devono essere ubicati nella stessa zona di mercato e non collegati direttamente da una linea elettrica.

Tutte queste forme di autoconsumo diffuso sono oggigiorno incentivate perché arrecano vantaggi di tipo ambientale, favorendo l’impiego di fonti rinnovabili e pulite, di sistema, riducendo le perdite di rete, e sociali, promuovendo un consumo più attento e responsabile ed uno stile di vita più orientato alla condivisione e a benefici comuni.

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